Con un ultimo giro da urlo, l’americano conquista il primo titolo di Campione del Mondo di Short Track in Val di Sole. Argento per un Henrique Avancini in ripresa. Bronzo al sorprendente Brandl
Un concentrato di emozioni e spettacolo: la prima storica edizione del Campionato del Mondo di Short Track ha regalato alla Val di Sole, giovedì 26 agosto, un pomeriggio di palpitazioni. I migliori rider a livello mondiale si sono sfidati su un tracciato di 950 metri, caratterizzato da continui saliscendi e passaggi ad elevato coefficiente di difficoltà.
Grazie a un autentico capolavoro nell’ultimo giro, dopo una gara tutto sommato accorta, Christopher Blevins si è messo alle spalle fior di avversari. A cominciare dal brasiliano Henrique Avancini, medaglia d’argento e in ripresa dopo i problemi degli ultimi mesi, e dal sorprendente tedesco Maximilian Brandl.
Avancini alla vigilia aveva confidato “per tornare a competere, devo ritrovare me stesso”. Sin dalle prime pedalate, l’asso brasiliano ha dimostrato di aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori. Assieme al sudafricano Alan Hatherly, il 32enne carioca ha allungato il gruppetto dei favoriti, che comprendeva anche il ceco Cink, i neozelandesi Cooper e Gaze, l’americano Blevins e il tedesco Brandl.
Dopo metà gara, un tentativo di Cink ha messo a dura prova la resistenza degli avversari, ma è stato il tedesco Brandl, nella penultima tornata, a creare un gap. Prima Cink e poi Avancini si sono lanciati all’inseguimento, con Blevins a ruota, sempre al coperto.
Lo statunitense ha indovinato la tattica di gara uscendo allo scoperto proprio in vista del traguardo con un’accelerazione portentosa e una grande frenata ritardata che gli ha consentito di approcciare l’ultima curva in prima posizione. A quel punto è stato un gioco da ragazzi per il musicista americano tagliare il traguardo in prima posizione. Alle sue spalle, Avancini ha contenuto la rimonta di Brandl, mentre Cink si è dovuto accontentare di un amaro quarto posto.
Nona e decima piazza per i primi due azzurri, Gioele Bertolini e Daniele Braidot. 14° Nadir Colledani, 18° un deludente Gerhard Kerschbaumer.