Alle 17:30 ha preso il via la competizione femminile su un percorso lungo 1 km con un dislivello positivo di 15 metri ricavato tra l’anello XCO e le piste Four Cross e Downhill: molto nervoso, con la corta e ripida salita e il rock garden – in comune con il tracciato 4X – a fare la differenza.
Parte bene la svizzera Jolanda Neff, seconda è la leader della serie, la danese Annika Langvad, terza la francese Pauline Ferrand-Prevot. Al secondo giro (dei 10 in programma) guida la francese ma le prime sono tutte vicinissime. Le svizzere Indergand e Keller insieme alla Langvad spingono nel quarto giro, cercando di fare la differenza sul rock garden, mentre la Neff scivola indietro soffrendo la breve ma tosta salita. La sesta tornata inizia con sei atlete in testa, a guidare sempre Langvad su una rientrante Ferrand-Prevot, poi Alessandra Keller, l’olandese Anne Tauber e l’eterna norvegese Gunn-Rita Dahle Flesjaa (45 anni) stabilmente nel gruppo che fa la gara, che si riduce poi a cinque protagoniste.
L’ottavo giro vede Langvad e Keller forzare il ritmo con la sola Tauber che sembra poter colmare il gap di un paio di secondi. La danese finalmente mostra quanto sia superiore alle altre scattando nel corso del penultimo giro, con Keller e Tauber staccate di cinque secondi. Il gap continua ad aumentare per tutte le inseguitrici, con la Langvad che si rilassa pedalando sull’ultima parte del decimo giro con il sorriso sulle labbra. La danese sembra proprio imbattibile quest’anno nello Short Track. Anne Tauber si libera di Alessandra Keller chiudendo a cinque secondi (la svizzera a 10”). La top five è completata da Gunn-Rita Dahle Flesjaa (+21) e Pauline Ferrand-Prevot (+31). Le italiane Eva Lechner e Serena Calvetti chiudono rispettivamente 18^ e 25^.
Alle 18:15 è invece il turno degli Elite Men. L’olandese Van der Poel è secondo dietro al neozelandese Samuel Gaze partito a tutta, ma il primo giro (di 11 in programma) si chiude con lo svizzero Lars Forster in testa, che incrementa il vantaggio sugli inseguitori a 6” alla fine di un tiratissimo terzo giro. Seguono Gaze, Van der Poel, e la coppia elvetica Nino Schurter e Thomas Litscher. La quarta tornata vede l’attacco dell’olandese che pennella traiettorie pulitissime sul rock garden portandosi dietro Schurter e Litscher, più staccato a sei secondi il francese Titouan Carod, poi Gaze a 10 secondi. Ma l’attitudine degli atleti alla salita o alla discesa è capace di compattare o allungare il gruppo rendendo la situazione incertissima oltre a rimescolare le carte. Nino Schurter rompe gli indugi scattando a metà gara portandosi dietro i soliti Litscher e Van der Poel.
Il settimo giro invece vede il furioso attacco dell’olandese sulla salita, il solo Nino che sembra potergli resistere con l’altro svizzero Forster ora terzo staccatissimo a 11 secondi dopo che Litscher è scivolato nelle retrovie per un guasto meccanico. Quando suona la campanella dell’ultimo giro il distacco sul secondo è salito a 13” rimanendo da assegnare solo il terzo gradino del podio. Il folto gruppetto di pretendenti alla fine è messo in regola dal francese Maxime Marotte. La top five è completata dal connazionale Jordan Sarrou e dallo svizzero Florian Vogel. Al settimo posto si classifica l’italiano Gerhard Kerschbaumer (+11”), appena fuori dalla top ten - all’undicesimo posto - troviamo Luca Braidot, a seguire Gioele Bertolini, Nadir Colledani, e Andrea Tiberi, rispettivamente 16°, 17° e 28° (Marco Aurelio Fontana non è partito).
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