Nella carriera di ogni fenomeno c’è un evento, un luogo, un percorso nel quale riesce ad alzare il livello fino a diventare quasi inaffrontabile.
Per Nino Schurter, l’anello da Cross Country di Val di Sole Bikeland è un po’ come il centrale di Wimbledon per il suo illustre connazionale Roger Federer. Da quest’anno, forse, anche qualcosa in più.
Se per Federer, le vittorie a Wimbledon sotto otto, Nino Schurter ha suonato oggi la sua nona sinfonia di un repertorio da leggenda. Che l’elvetico del Team Scott-SRAM fosse in una di quelle giornate dove tutto gli viene facile lo si era capito dal giro di lancio. Schurter è stato autore di una partenza a razzo che ha fatto subito una prima selezione: con lui, Hatherly (Cannondale), Sarrou (BMC) e Vidaurre (Specialized).
Un sussulto d’orgoglio di Azzaro (Decathlon) e Colombo (Scott-SRAM) ha permesso che nel secondo passaggio rientrasse un secondo gruppo comprendente anche la maglia di Campione Italiano di Luca Braidot (Santa Cruz).
Nel terzo giro, un nuovo strappo di Schurter ha fatto nuovamente il buco, portando con sé il solo Hatherly. Alle loro spalle, la gara per il terzo posto si giocava in un gruppetto la cui composizione è variata più volte, e che nel finale ha visto rientrare anche il Campione Europeo Simone Avondetto (Wilier-Vittoria), autore di una rimonta notevole dalle retrovie. All’inizio della quinta tornata, Schurter ha approfittato del passaggio in feed zone di Hatherly per dare un’altra accelerata, stavolta decisiva.
Alle spalle dei primi due, Braidot, Avondetto, Azzaro, Colombo, Guerrini, Forster e Sarrou si sono giocati il terzo posto. Luca Braidot ha provato a imporre il ritmo in salita nell’ultimo giro, trovando la risposta dei soli Colombo e Azzaro. Sul traguardo, Schurter, alla sua 36.sima affermazione in Coppa del Mondo (la prima stagionale: non vinceva da Val di Sole 2023) e all’80.simo podio, ha preceduto di 8” Hatherly, mentre la volata per la terza posizione è stata vinta da Mathis Azzaro davanti a Luca Braidot, quarto, e Filippo Colombo a completare la top 5 a 46”.
“Sono emozionato, adoro la Val di Sole”, ha detto Schurter dopo aver tagliato il traguardo. – “Il nuovo percorso è interessante, molto fisico ma allo stesso tempo serve intelligenza tattica. Il mio piano era rendere la gara dura sin dall’inizio: partire forte e mantenere un ritmo elevato. Verso metà gara ho provato a gestire per risparmiare qualche energia, ma ho realizzato che dovevo insistere nella mia azione per avere la meglio. A 38 anni, essere ancora al vertice qui è un privilegio”.
Per Luca Braidot, il quarto posto rappresenta un passo, forse decisivo, verso Parigi: “Sono felicissimo di questo risultato e dei progressi che sto facendo, anche se alla fine ho sbagliato a impostare la volata. Ho lavorato molto per ottenere questo stato di forma e mi sento pronto per le Olimpiadi: anche se ero rimasto l’unico a crederci, erano e restano il mio principale obiettivo stagionale.”
Sesto l’altro azzurro Simone Avondetto: “Sono partito un po’ indietro, ma mi sentivo bene. Quando sono rientrato sul secondo gruppo ce la siamo giocata, purtroppo mi è mancato qualcosa nei giri finali. Peccato per il podio, ma sono fiducioso per quello che sarà, a cominciare dalle convocazioni per i Giochi".
Può gioire il CT azzurro Celestino: in vista dei Giochi, l’Italia al maschile c’è.
Pronostici rispettati nella gara Uomini U23: lo statunitense Riley Amos (Trek Factory) si è lasciato alle spalle il connazionale Bjorn Riley (Trek Future), giunto sul traguardo con 9” di ritardo. Terzo l’elvetico Finn Treudler (Cube Factory), solo 25.simo il primo degli azzurri, Elian Paccagnella (Wilier-Vittoria).